Il difensore penale non è un trapezista o un acrobata che cammina su un'esile corda a strapiombo. Egli cerca affannosamente, tra le carte o le pieghe del processo, qualcosa che permetta di far sparire la corda, o quantomeno di spostarla verso il basso. In quest'ultima ipotesi, spera che l'accusatore possa cadere e il giudice non sia in grado di tempestivamente soccorrerlo.
Mario Postizzi